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Inside Out 2: la psicologia dietro al cartone

Aggiornamento: 6 lug 2024


locandina inside out

Capire il film “Inside Out” è piuttosto semplice e intuitivo. Il film narra due storie parallele: una sugli eventi esterni e l’altra sulle emozioni interne. Da un lato, vediamo ciò che accade a Riley, una bambina che affronta situazioni quotidiane. Dall’altro, esploriamo il suo mondo interiore, dove le sue emozioni – Gioia, Disgusto, Paura, Rabbia e Tristezza – sono rappresentate come personaggi senzienti che provano esse stesse emozioni.


Il viaggio dell’eroe


Il corpo di Riley è descritto come un grande cantiere in continua evoluzione, dove le emozioni lavorano per mantenere tutto sotto controllo e dare coerenza agli avvenimenti, attraverso una sorta di consolle da cui guidano le sue azioni. Le emozioni principali affrontano un viaggio simile al classico viaggio dell’eroe, dove il protagonista affronta sfide per raggiungere un obiettivo e crescere come personaggio.

L’esempio che mi viene in mente è quello di Ulisse, eroe emblematico della conoscenza, del sapere, della verità e del coraggio. Il suo viaggio è un’allegoria dell’esistenza, dove il protagonista affronta i nostri limiti, le paure e la fragilità che ci connotano. Il viaggio porta sempre a un cambiamento, spezza la routine quotidiana che ci dà sicurezza ed è l’impatto con il nuovo. Il viaggio ci mette in contatto con parti sconosciute del Sé. In questo senso può suscitare ansia. La fine del viaggio, il ritorno, è la ricongiunzione con ciò che è noto e a noi caro, nel ritorno è contenuto il concetto di nostalgia.




L’evoluzione delle emozioni in Inside Out 2


Nel sequel, le emozioni principali sono accompagnate da emozioni più complesse legate alla pubertà: Ansia, Invidia, Noia e Imbarazzo. Anche qui, la dinamica di fondo rimane invariata: un evento disturba l’equilibrio iniziale, e alcune emozioni partono in missione per ripristinarlo. Si incontrano soglie, aiutanti e falsi antagonisti, mostrando che anche le difficoltà fanno parte della crescita.

“Inside Out” ha avuto un grande successo per diverse ragioni:

Originalità: La rappresentazione delle emozioni umane come personaggi animati all’interno della mente di una giovane è stata innovativa e affascinante.

Profondità emotiva: Il film tratta temi importanti legati alle emozioni umane in modo coinvolgente e toccante.

Messaggio positivo: Trasmette l’importante messaggio di accettare e apprezzare tutte le emozioni, anche quelle negative.

Articolazione della trama: La trama ben strutturata, che mescola avventura, dramma e commedia, ha catturato un vasto pubblico di tutte le età.

Il successo di “Inside Out” deriva dalla combinazione di originalità, profondità emotiva, messaggio positivo e una trama ben articolata, rendendolo un film amato da molti spettatori.

Il production designer di “Inside Out 2,” Jason Deamer, ha spiegato il processo dietro la creazione delle nuove emozioni che accompagneranno Riley nella sua crescita: Ansia, Imbarazzo, Noia e Invidia. Le scelte di design sono state pensate per richiamare l’iconicità del primo film, pur conferendo alle nuove emozioni una personalità unica.

Ansia è arancione, con un design elettrico e frammentato, sempre tesa e tremante. I suoi occhi sono costantemente spalancati e i suoi capelli simili a piume tradiscono ogni movimento.

Imbarazzo è rosa, richiamando il colore delle guance che arrossiscono, con una forma tonda e morbida che enfatizza la sua timidezza. È un gigante gentile, impossibilitato a nascondersi.

Noia ha la postura floscia di uno spaghetto, raramente interessata a qualcosa.

Invidia è color foglie di tè/blu tè, con una forma che la fa sembrare visivamente più piccola rispetto al resto del cast, desiderando essere più alta e meno infantile.

Dopo aver visto il significato dei colori dietro ogni emozione, approfondiamo le loro etimologie.


Ansia


Il termine deriva dal verbo latino "ango" (soffocare, stringere) – diventa in tedesco "Torschlusspanik," un termine composto da "panik" (panico) e "torschluss" (chiusura delle porte), e visivamente trasferisce l’idea di una situazione in cui ci si sente soffocare, bloccati e intrappolati. Un sentimento di inquietudine crescente in cui le porte chiuse rappresentano lo scadere del tempo prima dell’arrivo del pericolo, presunto o reale che sia.

L’ansia, però, è descritta anche come campanello di allarme “piacevole” nell’espressione anglosassone: "Having butterflies in your stomach." Le farfalle nello stomaco sono da sempre sinonimo di innamoramento ed è nella fase iniziale della cotta che si percepisce nell’addome, considerato una sorta di secondo cervello, un piacevole formicolio che ci fa stare allerta. Sarà forse questa la tipologia di ansia percepita dalla Riley adolescente in Inside Out 2 che potrebbe essere, molto probabilmente, alle prese con i primi amori?


Imbarazzo


Il termine spagnolo "embarazo" (letteralmente: ingombro emotivo) dà origine alla parola "imbarazzo," che in Germania viene tradotta con "Fremdscham." Questo termine si riferisce all’imbarazzo percepito non per sé stessi, ma per i comportamenti degli altri, equivalente allo slang giovanile "cringe." È facile immaginare che la giovane protagonista del film Disney e Pixar potrebbe provare questa sensazione, ad esempio, nei confronti dei propri genitori. Anche il trailer del film mostra l’isola della famiglia, legata agli affetti del nido, molto piccola nella mente di Riley, a dispetto di quelle relative ad altre categorie e rapporti della sua vita che assumono un ruolo fondamentale in questa fase di crescita.

Non è raro, infatti, che nel passaggio dall’infanzia alla pubertà i ragazzi si allontanino dai genitori e spesso si sentano in imbarazzo a causa loro, ma non è strano neppure che provino vergogna per altre circostanze del tutto personali. Babbel ci spiega che in norvegese si utilizza l’espressione "Å sitte med skjegget i postkassen" (finire con la barba incastrata nella buca delle lettere) per riferirsi a una situazione che ci coinvolge direttamente e ci mette in difficoltà: una circostanza spiacevole – e imbarazzante – dalla quale non si riesce a fuggire.


Noia

L’etimologia del termine “noia” risale alla locuzione latina “in odium” (avere in odio). Tuttavia, in “Inside Out 2” l’emozione è denominata “Ennui,” un termine francese che si riferisce specificamente alla noia esistenziale, quella sensazione di costante attesa e monotonia che lascia le persone perennemente insoddisfatte. Un umore tipicamente adolescenziale.

È a questa sfumatura della noia che si ricollegano le espressioni "Kabak Tadı Vermek" e "Nudne jak flaki z olejem," utilizzate rispettivamente in Turchia e in Polonia. Entrambe usano metafore culinarie per descrivere lo stato emotivo di chi le pronuncia. La prima si può tradurre come “avere il sapore delle zucchine” ed è impiegata per descrivere argomenti ascoltati e riascoltati al punto da diventare noiosi e sgradevoli, proprio come il retrogusto delle zucchine. La seconda significa “noioso come il flaki con l’olio.” Il flaki è una carne polacca di bassa qualità che si trovava sulle tavole dei contadini in luogo di stufati più appetitosi. Non proprio un complimento, diciamolo!


Invidia


Sempre dal latino ("invidere": guardare male) trae origine il termine “invidia.” Questo sentimento è comune tra ragazzi e ragazze in età giovanile e, con grande probabilità, anche Riley ne sarà vittima nel corso di “Inside Out 2.” In Olanda, la frase "Hoge bomen vangen veel wind" (letteralmente: gli alberi alti prendono molto vento) serve a spiegare che solo chi raggiunge posizioni di grande importanza e “altezza” diventa oggetto dell’invidia altrui.

In Svezia, al contrario, l’espressione "Glida på en räkmacka" (traducibile con: scivolare su un sandwich di gamberetti) è utilizzata per descrivere quelle persone che hanno raggiunto una posizione importante sul lavoro senza alcun sacrificio, semplicemente “scivolando” sui privilegi.


Nostalgia


È l’ultima delle “nuove” emozioni che emergono nella vita di Riley con l’arrivo dell’adolescenza. Etimologicamente, il termine deriva dall’unione delle parole greche “nostos” (ritorno) e “algos” (dolore), e significa letteralmente “dolore per il ritorno.” Le traduzioni legate a questa parola, offerte da Babbel, sono piuttosto complesse, proprio come le sfaccettature di questo sentimento che combina sofferenza e malinconia con un pizzico di piacere. La parola russa “toska” si riferisce a un’emozione struggente, un’angoscia spirituale che non è necessariamente legata a un luogo, una persona o un oggetto, ma persiste innatamente nell’individuo che la prova. Il termine giapponese “natsukashii,” invece, indica la gratitudine verso il passato per aver vissuto momenti che si conservano felicemente tra i ricordi del presente, offrendo così una visione positiva e dolce della nostalgiaInizio modulo




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